Sono stato in Perù per una quindicina di giorni nell'ottobre del 2007. La prima parte del viaggio è stata una vera sorpresa in quanto l'attesa maggiore era certamente per il Machu Pichu da visitare negli ultimi giorni di vacanza. L'aver percorso per circa seicento chilometri la Panamericana (la strada che parte dall'Alaska per finire in Patagonia) da Lima fino ad Arequipa è stata una esperienza unica alla scoperta di paesaggi inaspettati. La prima tappa è stata la Penisola di Paracas dove direttamente dal mare abbiamo ammirato il cosiddetto Candelabro, figura che ad oggi non si sa chi l'abbia realizzata.
Dopo una breve traversata siamo giunti nei pressi dell'isole Ballestas: qui lo spettacolo della natura era "entusiasmante". Ho iniziato a scattare foto in continuazione cercando di "catturare" i momenti più belli di quel pullulare di vita che scorreva davanti ai miei occhi come un film inedito. Questi "scogli" in mezzo all'oceano sono stati una vera e propria rivelazione.
I protagonisti principali di questo spettacolo della natura erano cormorani, pellicani, foche, pinguini e moltissime altre specie animali. L'infrangersi delle onde del mare sugli scogli ed il verso di migliaia di uccelli si sovrapponevano creando un'atmosfera unica.
In questa foto il pellicano sembra quasi volersi "sovrapporre" alla barca piena di turisti quasi a volerli invitare ad andare via per non "disturbare" la quiete di queste isole.
Il pellicano "solitario" sullo sfondo delle isole Ballestas.
Anche se questa foto da una sensazione diversa non siamo sbarcati sulle isole. Ad un tratto, però, ho intravisto sugli scogli questi coloratissimi granchi e li ho immortalati con una zoommata.
L'unica presenza umana avvistata sulle isole Ballestas.
Giunti nei pressi di Nazca siamo saliti a bordo di un piccolo aereo (4 posti in tutto compreso il pilota) per sorvolare le famose linee di Nazca. Scattare le foto è stata un vera impresa in quanto il mal d'aria ci ha afflitto per tutta la durata del volo.
In questi primi giorni di viaggio gli inattesi scenari della Panamericana e dell'Oceano Atlantico ci hanno sorpreso facendoci quasi "toccare con mano" la lontananza da casa.
Discorso a parte deve farsi per gli "indigeni" non solo per il modo di vestirsi, ma soprattutto per l'espressioni dei loro volti. Ammetto di aver "rubato" molti scatti soprattutto ai bimbi.
Arequipa di notte: città che si "esaurisce" nella piazza principale e dintorni. Per le foto notturne chiedo "indulgenza" essendo state scattate a mano libera senza ausilio del cavalletto.
Puno ed il lago Titicaca: gli oltre 4000 metri hanno lasciato il segno per buone 48 ore. Particolare la popolazione degli Uros che vivono su isole galleggianti di paglia anche se si tratta di una attrazione troppo turistica per i miei gusti. L'alba dal Lago Titicaca è stato un vero spettacolo.
Il mercato di Pisac pieno di colori.
La Valle Sacra e l'Ollantaytambo: una anticipazione del Machu Pichu. Non ho potuto fare a meno di "zoomare" le apparenti figure scolpite nella roccia.
Cusco: città unica con una atmosfera serale molto gradevole. Sicuramente la più bella città tra quelle visitate.
Le testimonianze Inca nei dintorni di Cusco.
Il Machu Pichu: le attese non sono state tradite. E' un posto di inenarrabile fascino giustamente inserito nelle sette meraviglie del Pianeta. Ho notato molti turisti seduti letteralmente ipnotizzati dalla spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi. Anche solo tale visita "giustifica" un viaggio così lungo.
Questo è il vecchio sentiero utilizzato dagli Inca per arrivare sino ai 2400 metri del Macgu Pichu.
Lima: la capitale. Pur nella sua magnificenza non mi ha molto impressionato. L'unica caratteristica e quella di essere edificata circa trenta metri sul livello del mare, cioè su una sopraelevazione a strapiombo sul mare che sarebbe stata causata, come riferitoci dalla guida, da uno tsunami verificatosi in epoche remote.
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